Dopo la consueta valanga di exit poll e bla bla mediatici…arriva la batosta…forse imprevista, forse prevedibile..la sinistra esce dal parlamento, raggiunge si e no il 3,5%.
Per una volta che la sinistra si ritrovava unita, sotto un unico simbolo, un’unica bandiera si ritrova fuori dalle istituzioni, senza nemmeno l’ombra di un deputato..
Non condivido assolutamente le classiche dichiarazioni scaricabarile del tipo “se fossimo..”, “se..se..se” e tanto meno accuse ad altri partiti o coalizioni, la colpa è nostra, è di tutto il “popolo” della sinistra o perlomeno dell’ala riformista.. Bisogna avere il coraggio di ammettere la disfatta e cominciare così un nuovo corso, magari riprendendo i valori e le battaglie che hanno sempre caratterizzato la vera sinistra…Onore al PD, nonostante abbia “strappato” voti con la favola del “voto utile” e dimenticato le origini, ha certamente portato novità nel centro sinistra e contribuito a riavvicinare le persone alla politica…
Resta il fatto che adesso ci troviamo con la destra al governo, ma soprattutto sotto influenza della lega, forse il partito più nazionalista e reazionario d’europa.. Per la prima volta mi vergogno dell’Italia, il mio paese e mi stupisco che ancora milioni e milioni di persone credano alle parole di un imprenditore trapiantato alla politica per interesse, di sicuro impatto psicologico, ma di dubbi valori morali (non sono io a dirlo, sono i fatti dei tribunali e delle assoluzioni per leggi “casualmente” abrogate)…
A questo punto non c’è che da rimboccarsi le maniche e lavorare per costituire una sinistra forte, compatta, perché no comunista, che sappia raccogliere il malcontento a partire dal basso..forse questo è l’aspetto che più di ogni altro è mancato: ci si è dimenticati chi si rappresenta, di quali classi si è portavoce e soprattutto si è diventati parte della politica dei “paroloni e delle grandi promesse” dimenticando i più deboli e i giovani…
Le dimissioni (giustificate) di questi giorni danno l’opportunità alla sinistra di rinnovarsi profondamente, di portare una nuova classe dirigente, aria fresca per la politica italiana, capace di rappresentare quell’entusiasmo che ancora vive nei giovani, più di quanto si possa pensare..
Spero solo che la batosta elettorale non arresti il progetto di federazione avviato con “l’arcobaleno” perché è certamente un passo necessario per riprendere fiducia negli elettori.
Concludo questo intervento (ho cercato di auto-censurarmi in certi passaggi) con una frase che riassume quello che, a mio modo di vedere, la sinistra deve recuperare…
“Dimenticare significa perdere l’eredità di una lotta che è ancora inconclusa.
Non dimenticare obbliga a comprendere, a smascherare, a continuare quella lotta.
Per combattere questo nuovo fascismo non ci saranno i vostri nonni, o i padri dei vostri nonni.
Affrontarlo toccherà a voi.”
Partigiano “Foco”